Lo staff di tusciafisco.it segnala la pubblicazione del Bollettino trimestrale del "Sistema informativo per l’occupazione e la formazione” Excelsior realizzato da Uniocamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro e con l’Unione Europea.
In particolare, il Bollettino ha ad oggetto i programmi occupazionali delle imprese del IV trimestre 2013.
Documenti (download .pdf):
Abstract:
«Nel 4° trimestre i nuovi contratti di lavoro (dipendente o parasubordinato) che le imprese italiane prevedono di stipulare (oltre 164 mila), toccano il livello assoluto più basso dell’anno; ciò è avvenuto anche in passato e riflette semplicemente la fisiologica contrazione dei contratti per attività stagionali dopo il periodo estivo e la consuetudine delle imprese a instaurare buona parte dei nuovi rapporti di lavoro o di collaborazione previsti ogni anno nei suoi mesi inziali.
Va piuttosto sottolineato il fatto che il loro l’andamento tendenziale (rispetto al 4° trimestre del 2012), pur restando di segno negativo (-13,3%) presenta la riduzione più contenuta dei 4 trimestri del 2013; ciò vale soprattutto per le assunzioni che le imprese intendono effettuare direttamente (-7,6%), mentre per i contratti atipici, l’andamento negativo, pur attenuandosi anch’esso, resta molto accentuato (-26,3%). Questo è dovuto soprattutto ai contratti di lavoro parasubordinato (-33,8%), mentre quelli di somministrazione (interinali) si riducono in misura inferiore (-14,3%). Si osserva infine redistri-buzione fra contratti “a termine” (di qualsiasi tipo) ai contratti “stabili” (a tempo indeterminato e di apprendistato): i primi in riduzione su base annua del 14,4%, i secondi del 7,9%.
Anche se i livelli assoluti della domanda di lavoro restano indubbiamente bassi, le previsioni per il 4° trimestre forniscono alcuni “segnali” importanti: l’attenuazione della tendenza negativa dell’ultimo biennio, (che in un futuro non lontano dovrebbe finalmente lasciare il posto a un graduale recupero della domanda di lavoro); un’ulteriore spostamento delle preferenze delle imprese verso i contratti di assunzione “diretti”, a scapito di quelli “intermediati” (interinali) e di lavoro “parasubordinato” (di collaborazione e con soggetti a partita IVA); un maggior grado di stabilità dei posti di lavoro offerti, anche questo coerente con le prospettive di miglioramento del ciclo economico».
«Nel 4° trimestre i nuovi contratti di lavoro (dipendente o parasubordinato) che le imprese italiane prevedono di stipulare (oltre 164 mila), toccano il livello assoluto più basso dell’anno; ciò è avvenuto anche in passato e riflette semplicemente la fisiologica contrazione dei contratti per attività stagionali dopo il periodo estivo e la consuetudine delle imprese a instaurare buona parte dei nuovi rapporti di lavoro o di collaborazione previsti ogni anno nei suoi mesi inziali.
Va piuttosto sottolineato il fatto che il loro l’andamento tendenziale (rispetto al 4° trimestre del 2012), pur restando di segno negativo (-13,3%) presenta la riduzione più contenuta dei 4 trimestri del 2013; ciò vale soprattutto per le assunzioni che le imprese intendono effettuare direttamente (-7,6%), mentre per i contratti atipici, l’andamento negativo, pur attenuandosi anch’esso, resta molto accentuato (-26,3%). Questo è dovuto soprattutto ai contratti di lavoro parasubordinato (-33,8%), mentre quelli di somministrazione (interinali) si riducono in misura inferiore (-14,3%). Si osserva infine redistri-buzione fra contratti “a termine” (di qualsiasi tipo) ai contratti “stabili” (a tempo indeterminato e di apprendistato): i primi in riduzione su base annua del 14,4%, i secondi del 7,9%.
Anche se i livelli assoluti della domanda di lavoro restano indubbiamente bassi, le previsioni per il 4° trimestre forniscono alcuni “segnali” importanti: l’attenuazione della tendenza negativa dell’ultimo biennio, (che in un futuro non lontano dovrebbe finalmente lasciare il posto a un graduale recupero della domanda di lavoro); un’ulteriore spostamento delle preferenze delle imprese verso i contratti di assunzione “diretti”, a scapito di quelli “intermediati” (interinali) e di lavoro “parasubordinato” (di collaborazione e con soggetti a partita IVA); un maggior grado di stabilità dei posti di lavoro offerti, anche questo coerente con le prospettive di miglioramento del ciclo economico».