La Banca d'Italia ha pubblicato, nell'ambito della serie «Questioni di Economia e Finanza» (Occasional papers), il volume numero 210 di Novembre 2013, avente ad oggetto «Il calo degli investimenti nei Comuni tra Patto di stabilità interno e carenza di risorse» (download .pdf).
Abstract
«Il lavoro analizza il calo degli investimenti nei Comuni italiani in atto dalla metà dello scorso decennio. L’analisi mostra che, a parità di modalità organizzative nella gestione dei servizi offerti e di situazione finanziaria di bilancio, i Comuni soggetti al Patto di stabilità interno hanno mostrato un calo più intenso degli investimenti rispetto a quelli esenti. Gli effetti del Patto sono stati relativamente più intensi per i Comuni caratterizzati da una migliore situazione finanziaria di bilancio e dotati quindi delle necessarie risorse per finanziare gli investimenti.
Negli anni più recenti, l’allentamento dei vincoli e l’introduzione dei Patti territoriali hanno attenuato le difficoltà di smaltimento dei residui passivi. Il Patto ha favorito il conseguimento del principale obiettivo del legislatore, ossia il controllo dell’indebitamento netto, e ha inoltre rappresentato uno stimolo per le amministrazioni locali ad adottare comportamenti più rigorosi nella costruzione dei bilanci, inducendo una più intensa correlazione tra le somme impegnate e quelle effettivamente spese, in linea con quanto previsto dal nuovo sistema contabile che entrerà in vigore dal 2015».
«Il lavoro analizza il calo degli investimenti nei Comuni italiani in atto dalla metà dello scorso decennio. L’analisi mostra che, a parità di modalità organizzative nella gestione dei servizi offerti e di situazione finanziaria di bilancio, i Comuni soggetti al Patto di stabilità interno hanno mostrato un calo più intenso degli investimenti rispetto a quelli esenti. Gli effetti del Patto sono stati relativamente più intensi per i Comuni caratterizzati da una migliore situazione finanziaria di bilancio e dotati quindi delle necessarie risorse per finanziare gli investimenti.
Negli anni più recenti, l’allentamento dei vincoli e l’introduzione dei Patti territoriali hanno attenuato le difficoltà di smaltimento dei residui passivi. Il Patto ha favorito il conseguimento del principale obiettivo del legislatore, ossia il controllo dell’indebitamento netto, e ha inoltre rappresentato uno stimolo per le amministrazioni locali ad adottare comportamenti più rigorosi nella costruzione dei bilanci, inducendo una più intensa correlazione tra le somme impegnate e quelle effettivamente spese, in linea con quanto previsto dal nuovo sistema contabile che entrerà in vigore dal 2015».