Lo staff di tusciafisco.it segnala la pubblicazione del Focus BNL n. 44 del 9 dicembre 2013 (download .pdf), il settimanale del Servizio Studi BNL, che fa il punto sulla congiuntura economica in Italia, avente ad oggetto Gas naturale: riserve accertate e shale gas tecnicamente estraibile
Abstract:
«A livello mondiale la produzione di gas naturale nel 2012 è risultata pari 3.390 miliardi di metri cubi. Lo sviluppo di nuove tecniche di estrazione, tra cui lo shale gas, ha portato negli ultimi anni, specie negli Stati Uniti, a notevoli cambiamenti nello scenario energetico, attraverso lo sfruttamento di risorse prima inesplorate.
Lo shale gas in pochi anni ha registrato negli Stati Uniti una crescita considerevole in termini di produzione, passando dall’1% della produzione statunitense del 2000 a quasi il 30% nel 2012. La IEA ha stimato che nel 2040 oltre il 50% della produzione statunitense di gas naturale deriverà dall’utilizzo estensivo di questo metodo di estrazione.
Si stima che lo shale gas tecnicamente estraibile dal sottosuolo ammonti a livello mondiale a circa 204.000 miliardi di metri cubi, un valore di poco superiore a quello delle riserve accertate di gas naturale (193.000 mmc). I due terzi delle risorse sono concentrate in soli sei paesi: Stati Uniti, Cina, Argentina, Algeria, Canada e Messico.
Lo shale gas ridisegna in parte il potenziale estrattivo delle varie aree del mondo. Il Medio Oriente e il Nord Africa che detengono una quota pari al 46% delle riserve accertate di gas naturale, hanno solo il 14% dello shale gas estraibile, una situazione analoga a quella dei paesi dell’ex Unione Sovietica che hanno il 32% delle riserve accertate e solo il 6% dello shale gas estraibile. Viceversa il Nord America, che presenta un ammontare di riserve accertate pari al 6% del totale, ha nel sottosuolo un potenziale estrattivo di shale gas pari al 24%.
In Europa la presenza di shale gas, pur limitata rispetto ad altre aree del mondo (7% del totale), risulta pari a circa tre volte le riserve accertate. Le stime sulle risorse di shale gas tecnicamente disponibili in Europa segnalano valori superiori rispetto a quelli delle riserve estraibili di gas convenzionale. La maggior parte delle risorse risultano concentrate in Polonia, Francia e Romania.
L’utilizzo delle tecniche per l’estrazione dello shale gas ha dato luogo ad ampi dibattiti in merito ai potenziali rischi ambientali e all’opportunità di indirizzare ingenti risorse verso lo sfruttamento di una fonte fossile in un contesto, specie europeo, volto a sostenere lo sviluppo delle fonti rinnovabili».
Lo shale gas in pochi anni ha registrato negli Stati Uniti una crescita considerevole in termini di produzione, passando dall’1% della produzione statunitense del 2000 a quasi il 30% nel 2012. La IEA ha stimato che nel 2040 oltre il 50% della produzione statunitense di gas naturale deriverà dall’utilizzo estensivo di questo metodo di estrazione.
Si stima che lo shale gas tecnicamente estraibile dal sottosuolo ammonti a livello mondiale a circa 204.000 miliardi di metri cubi, un valore di poco superiore a quello delle riserve accertate di gas naturale (193.000 mmc). I due terzi delle risorse sono concentrate in soli sei paesi: Stati Uniti, Cina, Argentina, Algeria, Canada e Messico.
Lo shale gas ridisegna in parte il potenziale estrattivo delle varie aree del mondo. Il Medio Oriente e il Nord Africa che detengono una quota pari al 46% delle riserve accertate di gas naturale, hanno solo il 14% dello shale gas estraibile, una situazione analoga a quella dei paesi dell’ex Unione Sovietica che hanno il 32% delle riserve accertate e solo il 6% dello shale gas estraibile. Viceversa il Nord America, che presenta un ammontare di riserve accertate pari al 6% del totale, ha nel sottosuolo un potenziale estrattivo di shale gas pari al 24%.
In Europa la presenza di shale gas, pur limitata rispetto ad altre aree del mondo (7% del totale), risulta pari a circa tre volte le riserve accertate. Le stime sulle risorse di shale gas tecnicamente disponibili in Europa segnalano valori superiori rispetto a quelli delle riserve estraibili di gas convenzionale. La maggior parte delle risorse risultano concentrate in Polonia, Francia e Romania.
L’utilizzo delle tecniche per l’estrazione dello shale gas ha dato luogo ad ampi dibattiti in merito ai potenziali rischi ambientali e all’opportunità di indirizzare ingenti risorse verso lo sfruttamento di una fonte fossile in un contesto, specie europeo, volto a sostenere lo sviluppo delle fonti rinnovabili».