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L'emergenza da COVID-19 in Italia: le misure fiscali e finanziarie - Servizio studi del Senato N. 184 - Aprile 2020

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Premessa
L'emergenza sanitaria da COVID-19 sta provocando nel mondo conseguenze economiche di portata storica, la cui quantificazione appare ancora difficile a causa dell'incertezza che ne avvolge gli sviluppi futuri.


Sulla base delle prime evidenze, il 13 marzo 2020 la Commissione europea ha pubblicato una stima del possibile impatto dell'emergenza sull'economia europea corrispondente a una riduzione di 2,5 punti percentuali del tasso di crescita del PIL dell'Unione europea (UE) nel 2020. Considerando la stima di partenza fornita dalla stessa Commissione europea nelle previsioni economiche d'inverno (1,4%), nel 2020 il nuovo tasso di crescita del PIL dell'UE dovrebbe attestarsi intorno al -1%, anche se la Commissione non escludeva il verificarsi di scenari più sfavorevoli in relazione allo sviluppo della pandemia.
Tale proiezione è apparsa presto superata dalle stime pubblicate il 14 aprile dal Fondo monetario internazionale nel World Economic Outlook, da cui risulterebbe una contrazione dell'attività economica del 7,1% nel 2020 per l'UE, nell'ambito della quale l'Italia si contrarrebbe, sempre nel 2020, del 9,1%. La ripresa dell'economia porterebbe a un recupero soltanto parziale del reddito perduto, con un tasso di crescita nel 2021 pari al 4,8% sia per l'UE, sia per l'Italia.

Per fronteggiare la crisi, numerose misure sono state adottate sia al livello dell'Unione europea sia al livello degli Stati membri. Quelle di natura socio-economica adottate dagli Stati membri possono essere ricondotte alle seguenti tipologie: sostegno al reddito dei lavoratori e delle famiglie; protezione dei posti di lavoro; dilazioni e proroghe delle scadenze finanziarie, tributarie e contributive o relative ai canoni di affitto; mantenimento o reintegro della liquidità delle imprese, soprattutto mediante la con- cessione della garanzia statale sulle operazioni di finanziamento del sistema bancario.

Le misure varate dal Governo italiano per fronteggiare le conseguenze sanitarie, sociali ed economiche della crisi da COVID-19 sono contenute in una serie di decreti-legge emanati a partire dal febbraio 2020: n. 6 del 23 febbraio, n. 9 del 2 marzo, n. 11 dell'8 marzo, n. 14 del 9 marzo, n. 18 del 17 marzo, n. 22 dell'8 aprile e n. 23 dell'8 aprile. In particolare i decreti-legge n. 6, 11, 14 e 22 hanno riguardato gli ambiti di protezione civile, giudiziario, sanitario e scolastico dell'emergenza da COVID-19, mentre gli aspetti economici, fiscali e finanziari sono stati affrontati dai decreti-legge n. 9, 18 e 23. Le misure contenute nel decreto n. 9, sono in parte confluite e in parte sono state estese dalle disposizioni contenute nei decreti n. 18 e 23.

Nei paragrafi che seguono, dopo un breve richiamo della procedura che ha consentito di incrementare l'indebitamento programmatico dell'anno in corso al fine di reperire le risorse necessarie agli interventi, si riportano sinteticamente le misure adottate con i decreti-legge n. 9, 18 e 23 con specifico riguardo all'ambito fiscale e a quello economico-finanziario.


L'autorizzazione a ricorre a maggiore indebitamento


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