Comunicato stampa UNIONCAMERE del 03/03/2017
Roma, 3 marzo 2017 – Diminuiscono le piccole imprese artigiane ma aumentano le più grandi:
-12.333 il saldo tra iscrizioni e cessazioni di impresa per le ditte individuali (-1,39%) a fine 2016,
quasi 6mila in meno per le società di persone (-2,51%). Bilancio positivo, invece, per le società di
capitali: +2.477 imprese pari al +3,28% rispetto al 2015. Complessivamente, per l’artigianato il
2016 si è chiuso ancora con il segno ‘meno’ tra iscrizioni e cessazioni (-15.811 unità) ma in
miglioramento rispetto al 2015. Ed è il risultato meno pesante dal 2011.
E’ una delle notizie che emergono dall’analisi di Unioncamere e InfoCamere, condotta sulla base
dei dati del registro delle imprese delle Camere di commercio relativi allo scorso anno.
Se il processo di selezione dell’universo artigiano, innescato dalla crisi e reso evidente nel 2009,
risulta ancora in atto, il quadro generale mostra comunque un significativo e progressivo
rallentamento di questa dinamica negli ultimi quattro anni.
Nel 2016 la spinta a recuperare terreno ha investito soprattutto alcuni settori dell’universo dei
servizi. Sono quasi 1.900 le imprese artigiane in più nel Noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle
imprese, anche grazie all’impulso positivo proveniente dalle Attività di servizi per gli edifici e per
il paesaggio. Saldo positivo anche per gli Altri servizi (+864), trainati dai servizi alla persona
(+1.205). Le riduzioni più consistenti interessano, invece, soprattutto i due settori “forti”, in
termini di numerosità di imprese, dell’artigianato: le costruzioni, che nel 2016 “perdono” oltre
10mila attività e la manifattura, che si riduce di quasi 5.500. Quasi 2mila in meno, poi, le imprese
artigiane che operano nel Trasporto e magazzinaggio.
A livello territoriale, le uniche province con saldo positivo sono Milano (+300 imprese, +0,43%) e
Bolzano (+26, +19%). Situazione invariata ad Imperia. Tutte le altre archiviano un 2016 con segno
meno, con cali compresi tra il -0,12% di Grosseto e il -2,95% di Chieti.
-12.333 il saldo tra iscrizioni e cessazioni di impresa per le ditte individuali (-1,39%) a fine 2016,
quasi 6mila in meno per le società di persone (-2,51%). Bilancio positivo, invece, per le società di
capitali: +2.477 imprese pari al +3,28% rispetto al 2015. Complessivamente, per l’artigianato il
2016 si è chiuso ancora con il segno ‘meno’ tra iscrizioni e cessazioni (-15.811 unità) ma in
miglioramento rispetto al 2015. Ed è il risultato meno pesante dal 2011.
E’ una delle notizie che emergono dall’analisi di Unioncamere e InfoCamere, condotta sulla base
dei dati del registro delle imprese delle Camere di commercio relativi allo scorso anno.
Se il processo di selezione dell’universo artigiano, innescato dalla crisi e reso evidente nel 2009,
risulta ancora in atto, il quadro generale mostra comunque un significativo e progressivo
rallentamento di questa dinamica negli ultimi quattro anni.
Nel 2016 la spinta a recuperare terreno ha investito soprattutto alcuni settori dell’universo dei
servizi. Sono quasi 1.900 le imprese artigiane in più nel Noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle
imprese, anche grazie all’impulso positivo proveniente dalle Attività di servizi per gli edifici e per
il paesaggio. Saldo positivo anche per gli Altri servizi (+864), trainati dai servizi alla persona
(+1.205). Le riduzioni più consistenti interessano, invece, soprattutto i due settori “forti”, in
termini di numerosità di imprese, dell’artigianato: le costruzioni, che nel 2016 “perdono” oltre
10mila attività e la manifattura, che si riduce di quasi 5.500. Quasi 2mila in meno, poi, le imprese
artigiane che operano nel Trasporto e magazzinaggio.
A livello territoriale, le uniche province con saldo positivo sono Milano (+300 imprese, +0,43%) e
Bolzano (+26, +19%). Situazione invariata ad Imperia. Tutte le altre archiviano un 2016 con segno
meno, con cali compresi tra il -0,12% di Grosseto e il -2,95% di Chieti.