Il 12 dicembre 2024, la Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato una nuova riduzione dei tassi di interesse di riferimento per l’area euro di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 3%, il livello più basso registrato dal marzo 2023. Anche i tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali e marginali sono stati ridotti rispettivamente al 3,15% e al 3,40%.
Questa decisione rappresenta il quarto taglio consecutivo e riflette l’impegno del Consiglio direttivo della BCE nel raggiungere una stabilizzazione dell’inflazione attorno all’obiettivo del 2% a medio termine. La scelta, attesa dai mercati, è stata adottata in un contesto di indebolimento economico, che aveva portato alcuni analisti a considerare l’ipotesi di un taglio più aggressivo.
Inflazione: Segnali di stabilizzazione
Nel comunicato ufficiale, la BCE ha affermato che "il processo disinflazionistico è ben avviato". Secondo le nuove proiezioni, l’inflazione complessiva dovrebbe scendere progressivamente, attestandosi in media al 2,4% nel 2024, al 2,1% nel 2025, all’1,9% nel 2026 e risalendo lievemente al 2,1% nel 2027. Per quanto riguarda l’inflazione al netto delle componenti energetiche e alimentari, le stime prevedono un calo dal 2,9% nel 2024 al 2,3% nel 2025, fino a raggiungere l’obiettivo del 2% entro il 2026.
Queste proiezioni riflettono l’impatto delle politiche monetarie restrittive adottate nei mesi scorsi, che stanno contribuendo a ridurre la pressione inflazionistica, anche se con effetti graduali.
Crescita economica: Stime riviste al ribasso
Le nuove proiezioni economiche della BCE indicano un rallentamento della crescita economica. Il Prodotto Interno Lordo (PIL) dell’area euro è ora previsto crescere dello 0,7% nel 2024, rispetto alla precedente stima dello 0,8%. Anche per gli anni successivi le prospettive sono state riviste al ribasso: +1,1% nel 2025 (da +1,3%) e +1,4% nel 2026 (da +1,5%).
Questa revisione riflette le difficoltà persistenti legate all’incertezza geopolitica, all’inflazione elevata e alla moderazione della domanda globale, in particolare in mercati chiave come la Cina.
Strategia della BCE
La BCE ha ribadito che le future decisioni di politica monetaria seguiranno un approccio guidato dai dati, valutando di volta in volta le prospettive di inflazione e la trasmissione delle misure monetarie adottate. Il Consiglio direttivo si è dichiarato determinato a non vincolarsi a un percorso prestabilito, mantenendo la flessibilità necessaria per affrontare le sfide economiche.
Implicazioni
Questo quarto taglio consecutivo dei tassi segna un chiaro tentativo di sostenere un’economia in rallentamento, senza tuttavia compromettere il processo di stabilizzazione dell’inflazione. La BCE si trova ora a bilanciare l’esigenza di stimolare la crescita economica con quella di preservare la credibilità della propria politica monetaria, in un contesto globale caratterizzato da numerose incertezze.
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