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Imprese e diritti umani il caso italia analisi del quadro normativo e delle politiche di salvaguardia

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Lo staff di tusciafisco.it segnala la pubblicazione del rapporto «Imprese e diritti umani: il caso italia - analisi del quadro normativo e delle politiche di salvaguardia» (download .pdf), redatto dalla Scuola Superiore Sant’Anna.
 
Abstract:
«I Principi Guida su Imprese e Diritti Umani delle Nazioni Unite
Nel giugno 2011 il Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite (ONU) ha adottato all’unanimità un documento preparato dal Prof. John G. Ruggie, allora Rappresentante Speciale del Segretario Generale dell’ONU, intitolato ‘Principi Guida su Imprese e Diritti Umani’. Tale documento definisce un insieme di regole di comportamento in materia di diritti umani sia per le imprese sia per gli Stati che hanno il compito di controllarle, e risponde alla necessità di colmare il vuoto normativo esistente a livello internazionale riguardo ai potenziali impatti negativi dell’attività imprenditoriale sulla protezione dei diritti dell’uomo. Da un lato, infatti, le imprese non sono – allo stato attuale del diritto internazionale – riconosciute quali soggetti aventi piena personalità giuridica internazionale. Come conseguenza, esse non sono destinatarie dirette degli obblighi internazionali posti a protezione dei diritti umani. Dall’altro lato, nel quadro della tradizionale relazione verticale Stato-individuo che caratterizza il regime internazionale dei diritti umani, risulta ancora difficile determinare in capo agli Stati un chiaro obbligo di prevenzione, punizione e/o rimedio di eventuali abusi perpetrati dalle imprese nel contesto della relazione orizzontale impresa-individuo.
I Principi Guida hanno risposto a questo problema sancendo:
  • il dovere degli Stati (ormai consolidato nel diritto internazionale) di garantire la protezione dei diritti umani dall’attività imprenditoriale, intervenendo attraverso l’adozione di politiche, norme e misure giurisdizionali appropriate (State duty to protect – Pilastro I);
  • la responsabilità delle imprese (ancora non consolidata secondo il diritto internazionale e, quindi, non assimilabile agli obblighi internazionali degli Stati) di rispettare i diritti umani e di agire tempestivamente nel caso in cui la propria attività ne pregiudichi in qualche modo il godimento (corporate responsibility to respect – Pilastro II);
  • la necessità di assicurare alle vittime degli abusi imprenditoriali l’accesso ad efficaci misure di rimedio (right to effective remedy – Pilastro III).
Il Piano d’Azione Nazionale ed il ruolo di questo documento
I Principi Guida, nonostante il carattere non vincolante, sono presto diventati un importante punto di riferimento a livello internazionale. Nel maggio 2011, gli Stati Membri dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), insieme agli Stati che non sono Membri ma aderiscono alla Dichiarazione OCSE sugli investimenti internazionali e le imprese multinazionali, hanno aggiornato le “Linee Guida OCSE per le Imprese Multinazionali”, introducendo un nuovo capitolo sui diritti umani (il Capitolo IV) con specifico riferimento al documento delle Nazioni Unite. Nell’ottobre 2011, la Commissione Europea ha poi pubblicato la Comunicazione “Strategia rinnovata dell’Unione Europea per il periodo 2011-14 in materia di responsabilità sociale delle imprese” con la quale ha formalmente invitato tutti gli Stati Membri a predisporre un Piano d’Azione Nazionale per dare attuazione ai Principi Guida. Dato il forte interesse da parte del Governo italiano a redigere un Piano d’Azione
Nazionale il più completo ed accurato possibile, ad inizio 2013 il Punto di Contatto Nazionale (PCN) OCSE4 ha commissionato alla Scuola Superiore Sant’Anna la realizzazione di uno studio ricognitivo che esaminasse la rispondenza del quadro normativo ed istituzionale italiano rispetto ai nuovi standard internazionali (in particolare, il primo ed il terzo pilastro dei Principi Guida), ne identificasse i punti di forza e quelli di debolezza, e suggerisse le priorità da includere nel Piano d’Azione Nazionale. Il documento che qui si presenta, suddiviso in 13 schede dedicate ciascuna ad un tema specifico, rappresenta il prodotto finale di questo studio. Il documento è stato redatto da
un gruppo di ricerca composto da Claudia Cinelli, Damiano de Felice e Chiara Macchi, sotto la supervisione scientifica del Prof. Andrea de Guttry».

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