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Start PMI Instant Book Gennaio 2021

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Lo staff di tusciafisco.it, in collaborazione con la casa editrice Start Press Nativi Digitali, pubblica la collana gratuita di e-book "Start PMI".

L'e-book - diffuso in forma gratuita - si avvale del procedimento denominato Project Mirror Intelligence (PMI Method) – elaborato dal gruppo Tusci@network – che ha l’obiettivo di fornire al navigatore una selezione ragionata di informazioni di natura economico–statistica in grado di riflettere la situazione contingente del “Sistema–Italia”.

Tale selezione è stata operata da Francesco Cacchiarelli e Riccardo Cerulli.

L’Instant Book “Start PMI” ha cadenza mensile. I dati contenuti in questo numero sono aggiornati al 29/1/2021 (link alla pagina dell'e-book)

Indice Start PMI Instant book gennaio 2021:

  1. Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Scheda di lettura - Servizio Studi Senato della Repubblica - 25 gennaio 2021
  2. Processo penale e Intelligenza Artificiale (Position Paper/1) - Fondazione Leonardo - 18 gennaio 2021
  3. Lavoro: domanda in forte calo nel 2020 (-30%) ma cresce il peso di laureati e operai specializzati (Comunicato stampa) - Unioncamere - 5 gennaio 2021
  4. Gli effetti a lungo termine della pandemia: evidenze da un’indagine presso le imprese leader (estratto Bollettino BCE n. 8/2020) - Banca Centrale Europea - 7 gennaio 2021
  5. Fiducia dei consumatori e delle imprese gennaio 2021 - ISTAT - 28 gennaio 2021
  6. Disegno di Legge di Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023 (Nota di aggiornamento) - Confindustria - 30 dicembre 2020
  7. Congiuntura n. 1 - Confcommercio - 19 gennaio 2021

 

ESTRATTO

1. Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Scheda di lettura - Servizio Studi Senato della Repubblica - 25 gennaio 2021
1. IL QUADRO EUROPEO.
1.1 Il nuovo strumento dell’UE per la ripresa.
Next Generation EU (NGEU), istituito dal regolamento (UE) 2020/2094, rappresenta il nuovo strumento dell'Unione europea per la ripresa, che integrerà il Quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027.
Il nuovo bilancio settennale europeo (stabilito dal regolamento (UE, Euratom) 2020/2093) prevede risorse complessive pari a 1.085,3 miliardi di euro a prezzi 2018.
La Commissione europea sarà autorizzata a contrarre prestiti, per conto dell'Unione, sui mercati dei capitali fino a un importo di 750 miliardi di euro (a prezzi 2018). L'attività di assunzione dei prestiti cesserà al più tardi alla fine del 2026, mentre il rimborso dei prestiti inizierà a partire dal 1° gennaio 2027 con termine fissato al 31 dicembre 2058. La Commissione si è impegnata ad emettere il 30% del totale delle obbligazioni nell'ambito di Next Generation EU sotto forma di obbligazioni verdi (green bonds).
Per permettere alla Commissione europea di avviare l’assunzione dei prestiti, è necessario che la decisione (UE, Euratom) 2020/2053 relativa al sistema delle risorse proprie dell'UE 2021-2027 sia approvata da tutti i 27 Stati membri dell'UE, conformemente alle rispettive norme costituzionali. L’Italia ha dato esecuzione alla decisione con l’articolo 21 del decreto legge 31 dicembre 2020, n. 183 recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi (in corso di esame parlamentare – C. 2845).
Gli importi a titolo di Next Generation EU saranno erogati tramite sette programmi, sotto forma di prestiti (360 miliardi di euro) e sovvenzioni (390 miliardi di euro), al solo scopo di far fronte alle conseguenze economiche negative della crisi da COVID-19 e favorire la ripresa economica e sociale dell’Unione. Il Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Recovery and Resilience Facility – v. infra) e REACT-EU saranno interamente finanziati da Next Generation EU, mentre gli altri importi saranno complementari a programmi finanziati nell'ambito del Quadro finanziario pluriennale 2021- 2027.
La nuova iniziativa REACT-EU (regolamento (UE) 2020/2221) assegna risorse supplementari, per gli anni 2021-2022, alla politica di coesione, allo scopo di rafforzare l'economia e l'occupazione nelle regioni maggiormente colpite dalla pandemia COVID-19.
Gli impegni giuridici saranno contratti entro il 31 dicembre 2023 e i relativi pagamenti saranno effettuati entro il 31 dicembre 2026.
Il Dispositivo per la ripresa e la resilienza.
Con 672,5 miliardi di euro (360 in prestiti e 312,5 in sovvenzioni), il Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Recovery and Resilience Facility - RRF) rappresenta il più importante strumento previsto nell’ambito di Next Generation EU (quasi il 90% della dotazione totale). Sulla proposta di regolamento che istituisce il Dispositivo, il 18 dicembre 2020 il Consiglio dell’UE e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio (comunicato stampa del Consiglio dell’UE e comunicato stampa del Parlamento europeo), che dovrà essere approvato formalmente da entrambe le Istituzioni. Il testo dell’accordo provvisorio, approvato dalle Commissioni Bilanci e Affari economici e monetari del Parlamento europeo l’11 gennaio 2021, dovrebbe essere adottato nella sessione plenaria che si svolgerà dall’8 all’11 febbraio 2021, prima dell'adozione formale da parte del Consiglio.
Sulla base di quanto previsto dall’accordo, il Dispositivo sosterrà gli investimenti e le riforme degli Stati membri nell'ambito del Semestre europeo, il quadro per il coordinamento delle politiche economiche e sociali dell’Unione, che sarà temporaneamente adattato proprio per rispondere alle esigenze del Dispositivo.
Il 70% delle sovvenzioni (218,7 miliardi di euro) dovrà essere impegnato nel 2021 e nel 2022 secondo criteri di assegnazione predeterminati (popolazione, inverso del PIL pro capite e tasso medio di disoccupazione negli ultimi 5 anni rispetto alla media UE 2015-2019), mentre il 30% nel 2023 tenendo conto del calo del PIL nel 2020 e nel periodo cumulato 2020- 2021 (criterio che sostituirebbe quello della disoccupazione).
L’erogazione dei prestiti, da richiedere entro il 31 agosto 2023, è subordinata alla stipula di un accordo tra lo Stato membro e la Commissione. Il volume massimo dei prestiti per ciascuno Stato membro non dovrà superare il 6,8% del suo Reddito nazionale lordo (RNL) nel 2019, ma tale limite può essere aumentato in circostanze eccezionali da valutare caso per caso.
È prevista, inoltre, la possibilità di ottenere prefinanziamenti che verrebbero versati nel 2021, previa approvazione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, per un importo pari al 13%.
Saranno ammissibili le misure avviate a partire dal 1º febbraio 2020.
In ogni caso, il sostegno finanziario del Dispositivo:
non può sostituire la spesa nazionale ricorrente di bilancio, se non in casi debitamente giustificati;
deve rispettare il principio di addizionalità dei finanziamenti dell’Unione, ossia può aggiungersi al sostegno fornito da altri fondi e programmi dell’Unione a condizione di non coprire lo stesso costo;
deve sostenere misure che rispettano il principio di "non arrecare un danno significativo" agli obiettivi ambientali dell’Unione (do no significant harm principle).
Le risorse assegnate agli Stati membri in regime di gestione concorrente possono, su loro richiesta, essere trasferite al Dispositivo; inoltre, il Piano potrà includere, entro un determinato massimale, contributi ai comparti degli Stati membri nell'ambito del programma InvestEU e allo Strumento di sostegno tecnico.
L'attuazione del Dispositivo sarà coordinata da un’apposita task force della Commissione europea per la ripresa e la resilienza in stretta collaborazione con la Direzione generale degli Affari economici e finanziari (DG ECFIN).
Un comitato direttivo presieduto dalla Presidente Ursula von der Leyen fornirà un orientamento politico alla task force per contribuire a garantire che il Dispositivo sia attuato in modo coerente ed efficace. Per ottenere le risorse loro assegnate, gli Stati membri dovranno predisporre dei Piani nazionali per la ripresa e resilienza (vedi infra), in cui sarà definito il programma di riforme e investimenti per il periodo 2021-2026, che saranno valutati dalla Commissione europea e approvati
dal Consiglio dell’UE.
Sulla base delle previsioni economiche di autunno 2020 della Commissione europea, l’accordo contiene un ricalcolo dell’importo del contributo finanziario massimo per Stato membro a titolo di sovvenzioni, come riporta la tabella seguente.
Il contributo finanziario massimo per l’Italia, a titolo di sovvenzioni, ammonterebbe a circa 68,9 miliardi di euro, dei quali 47,93 miliardi da impegnare nel biennio 2021-2022 e i restanti 20,96 miliardi nel 2023. Tra le principali economie europee, le sovvenzioni sarebbero pari a: 25,62 miliardi di euro per la Germania; 39,38 miliardi di euro per la Francia; 69,53 miliardi di euro per la Spagna.


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